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The Sports Report – 29/5/’09

29 Maggio 2009

 

HOCKEY

NHL – Ci siamo. Sabato comincia la serie tanto attesa da tutti gli appassionati di hockey: la finale di Stanley Cup. Come l’anno scorso – e come in molti si aspettavano anche questa volta – le due squadre a contendersi il trofeo più antico del Nord America saranno i Detroit Red Wings – campioni in carica ed anche quest’anno con il fattore campo a favore – ed i Pittsburgh Penguins.

Riusciranno Sidney Crosby ed Evgeni Malkin a vincere la loro prima (probabilmente di tante) coppa argentata? Lo scopriremo a partire da questo weekend quando le prime due gare della serie, a Detroit, si giocheranno in due giorni consecutivi (sabato e domenica). E’ probabile che già lunedì, quindi, potremmo avere un’idea abbastanza chiara se la sfida di questa stagione si prolungherà sino alla sesta o settima gara o se terminerà prima.

Martedì e giovedì le squadre si sposteranno a Pittsburgh e se la serie non si chiuderà con uno sweep (il cappotto, 4-0) le vedremo tornare nel Michigan sabato 6 giugno. Le altre eventuali gare potrebbero svolgersi martedì 9 in casa dei Penguins e venerdì 12 in casa Red Wings quando, in ogni caso, la Stanley Cup verrà assegnata.

La serie finale sarà molto interessante anche per un’altra ragione: la storia di Marian Hossa. La forte ala slovacca, classe ’79 e da 11 anni in NHL, cerca la sua prima coppa.

Dopo tanti anni passati agli Ottawa Senators e agli Atlanta Thrashers, la scorsa stagione firmò con i Pittsburgh Penguins, che si arresero in Gara-6 di finale. A fine stagione, svincolandosi, approda ai Detroit Red Wings dove a questo punto potrà giocarsi, per il secondo anno consecutivo ma questa volta contro i suo ex compagni, la possibilità di vincere la Stanley Cup. E se quest’anno, invece, vincessero i Penguins?

ALLENATORI – Pat Quinn è il nuovo head coach degli Edmonton Oilers e sarà affiancato da Tom Renney, ex NY Rangers. I due si ritrovano, con il GM di Edmonton Steve Tambellini, a riformare il trio che per tanti anni lavorò abbastanza bene ai Vancouver Canucks (parteciparono anche ad una finale di Stanley Cup, persa contro i Rangers).

Quinn, dopo aver lasciato i Maple Leafs nel 2004, si è dedicato solo ed esclusivamente a varie nazionali canadesi. Vincendo anche molto.

Nel 2002 portò il Canada alla conquista della medaglia d’oro alle Olimpiadi di Salt Lake City, dopo un digiuno di 50 anni e nel 2004 alla vittoria in World Cup. Nel 2006 fu coach della nazionale per la Spengler Cup, mentre lo scorso gennaio portò i ragazzi dell’under20 al quinto titolo iridato consecutivo.

Resta invece, per il momento, ancora vacante il posto di head coach dei Colorado Avalanche dopo il rifiuto dell’ex portiere Patrick Roy.

Roy a Denver ha vinto 2 delle 4 Stanley Cup in carriera (le altre con Montreal). Ora è impegnato nella sua città natale, Quebec City, quale co-proprietario, General Manager ed allenatore della squadra locale di QMJHL, i Remparts.

Il motivo della rinuncia, ha fatto sapere in una conferenza stampa, è per ragioni famigliari, in quanto vuole restare vicino ai figli mentre crescono. Inoltre, il fatto di lavorare con i giovani e cercare di motivarli a realizzare i propri sogni, lo affascina molto.

 

CALCIO

Saranno i Vancouver Whitecaps, dopo la seconda vittoria in una settimana contro i Montreal Impact, a contendere ai Toronto FC il titolo del Canadian Championship, torneo che qualifica la squadra vincitrice alla Champions League centro-nordamericana.

Dopo il successo in Quebec per 2-0, mercoledì è arrivato l’1-0 in British Columbia.

Pertanto la classifica del torneo vede Toronto (2 gare disputate) e Vancouver (3) a 6 punti e Montreal (3) ancora a 0.

I Whitecaps ospiteranno proprio la squadra torontina martedì prossimo per l’ultima gara a loro disposizione. Unico obiettivo la vittoria, con la speranza che poi Montreal non si faccia battere con una goleada nella partita che chiuderà il torneo. Infatti, in caso di parimerito in classifica, conterà la differenza reti.

Ai Toronto FC per vincere il torneo basterebbero a questo punto due pareggi nelle due trasferte che mancano, ma una vittoria martedì a Vancouver chiuderebbe in anticipo il discorso.

Intanto i Reds dell’Ontario sono impegnati questo sabato a Houston in campionato, contro l’ex squadra di De Rosario con cui ha vinto due titoli MLS.

 

BASEBALL

I Toronto Blue Jays stanno vivendo un vero dramma sportivo. Fino ad un paio di settimane fa migliore squadra dell’American League di MLB, hanno subìto ben 9 sconfitte consecutive che li hanno fatti cadere in basso, ma soprattutto in depressione.

Mercoledì l’apoteosi. Dopo aver perso 2 partite in altrettanti giorni contro i derelitti Baltimore Orioles, nella terza gara erano in vantaggio 8-3 a due inning dal termine. Poi, improvvisa, la rimonta dei padroni di casa, che si è completata agli extra inning per 12-10.

Dopo la giornata di pausa di ieri, oggi i Jays tornano tra le mura amiche per la tripletta di gare nel weekend contro i forti Boston Red Sox: l’occasione giusta per riprendere fiducia in se stessi. Ma anche per affondare in un pozzo senza fondo.

 

Gianvito Magistà

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